Google: “Non c’è bisogno di preoccuparsi circa l’utilizzo o meno di JavaScript”

Google afferma che, dal punto di vista SEO, non c’è bisogno di preoccuparsi circa l’utilizzo di codice JavaScript per la creazione di siti Web.

Google afferma che non è necessario preoccuparsi di JavaScript per quanto concerne il posizionamento sul motore di ricerca, poiché non c’è nulla di fondamentalmente diverso tra questo e i contenuti statici.

Di questo si è discusso nell’ultimo episodio del podcast Search Off the Record, che ha ospitato Martin Splitt, John Mueller, Gary Illyes e Daniel Waisberg di Google.

Mueller ha sollevato l’argomento della creazione di un sito Web utilizzando un generatore di siti statici, che ha condotto a prendere atto che che sia lui che Splitt utilizzano lo stesso tool chiamato Hugo.

Per semplicità, Hugo utilizza un linguaggio markdown per generare pagine, ma ciò comporta la limitazione di non essere in grado di utilizzare HTML per cose tipo tag nofollow e redirects.

Mueller sta costruendo il suo sito personale che richiede reindirizzamenti e, l’unico modo in cui può implementarli all’interno di Hugo, è farlo tramite l’utilizzo di JavaScript.

Successivamente ha chiesto a Splitt, l’esperto JavaScript di Google, se c’è motivo di preoccuparsi circa l’utilizzo di JS.

Splitt dice che non c’è motivo di preoccuparsi e spiega anche perché:

“No, non c’è bisogno di preoccuparsene…

Una domanda che spesso ricevo circa JavaScript è se trattiamo il contenuto JavaScript in modo diverso. Del contenuto annotiamo ciò che pensiamo sia il fulcro di un articolo o ciò che pensiamo sia il contenuto marginale o cose del genere.

Ma per quanto ne so, e per quanto posso vedere, eseguiamo la scansione di una pagina, poi inseriamo il contenuto nel documento nel nostro file index, quindi eseguiamo il rendering della pagina e quindi completiamo il contenuto dal DOM.

Questo è tutto. Non c’è nulla di fondamentalmente diverso tra un contenuto generato con JavaScript e un contenuto statico, tranne quando ci sono casi limite e non possiamo vedere il contenuto generato da JavaScript.”

Splitt fa riferimento a “casi limite” senza entrare nei dettagli su cosa siano, sebbene Google abbia già discusso in passato di come i siti possano incorrere in problemi SEO quando si utilizza JavaScript.

La cosa principale da evitare è usare JavaScript in modo da costringere gli utenti a interagire con un elemento della pagina per visualizzarne il contenuto.

Un classico esempio di quanto appena detto potrebbe essere quello di nascondere il contenuto dietro un pulsante che gli utenti devono cliccare affinché il contenuto venga visualizzato.

Questo è un problema, per quanto riguarda la SEO, perché Googlebot non interagisce con nessun elemento quando esegue la scansione delle pagine web.

Se il contenuto è nascosto dietro un elemento JavaScript su cui gli utenti devono fare click o fare “tap”, Google semplicemente non lo vedrà. Pertanto il contenuto non può essere utilizzato per una migliore comprensione della pagina ai fini di posizionarla nella ricerca.

I proprietari di siti che intendono utilizzare JavaScript in questo modo, come scelta di design, dovrebbero assicurarsi che il contenuto nascosto non sia cruciale per capire di cosa tratti la pagina.

Se non sei sicuro che JavaScript stia impedendo a Google di vedere i contenuti sulle tue pagine, c’è un modo semplice per scoprirlo.

Utilizza lo strumento Visualizza come Google di Search Console per avere un’idea di ciò che Googlebot è in grado di vedere quando esegue la scansione del tuo sito.Se lo strumento Visualizza come Google è in grado di eseguire il rendering di tutti i contenuti critici, allora sei a posto. Non c’è bisogno di preoccuparsi, come dice Splitt.

Liberamente ispirato e tradotto da:
Google: No Need to Worry About Using JavaScript (Fonte: Search Engine Journal)

Redazione

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