Il problema dei siti web a basso costo – Le aspettative sono identiche

siti web a basso costo

Pronti per parlare di siti web low cost?

Ho già dedicato un post per dire ciò che penso sui siti web  pagati con 5 euro con un titolo che spiega perfettamente il mio punto di vista sulla questione ” I Siti web non servono a nessuno”. Oggi voglio riprendere il nostro discorso portando qualche esempio reale che mi è capitato durante la mia esperienza di lavoro con soluzioni presenti sul mercato Italiano.

Il problema del low cost non è il prezzo, sono le aspettative

Conosco tante web agency che nuotano all’interno del mare “Low Cost” e si lamentano sempre che il mercato non funziona come dovrebbe, che sono sempre in negativo, che si lavora per pagare solo tasse. Però quando parliamo del lavoro la cosa evidente che salta fuori, la prima che li differenzia da tutti gli altri i concorrenti sul mercato è il prezzo che deve essere basso. Come se fosse una legge matematica non quotare il proprio lavoro per quello che sei e cosa fai, diminuire le ore di lavoro solo esclusivamente per poter piacere al cliente come prezzo finale. Mica gli fate un favore eh! Quindi alla fine si taglia, di diminuisce, si controlla poco e invece di investire nella formazione, nelle modalità di lavoro in cui viene fatto il tutto e fare passi in avanti nella tecnologia si continuano a fare sitarelli che non servono a nessuno, a basso prezzo ovviamente!

Il problema, o meglio quello che io noto come problema in casi del genere non è il prezzo basso. È che il cliente finale, una PMI italiana ha le aspettative pari ad un lavoro vero e proprio con tanto di ore ed ore di studio, strategia, canali di comunicazione e simili. Ovviamente questo non viene fatto se devi fare un sito web a 400 euro hosting e dominio incluso. Ma la cosa più divertente è che in quanto un settore ancora nuovo e particolare per gli stessi addetti marketing delle aziende, nessuno ti dice nulla. Cioè in un tempo di 6 mesi è abbastanza difficile che possono comprendere che il lavoro non è stato fatto bene, per questo siamo contenti tutti, la persona che ha fatto il sito web a 400 euro e l’azienda che ritiene di aver risparmiato.
Ma di fatto che tu fai un sito web da 400-600-800 euro le aspettative dei clienti sono identiche a quelli da 4000-6000-8000 con la particolarità che nel secondo caso quasi sempre hanno già messo un budget dedicato per questo e per loro non è un problema così grave finanziare questo tipo di lavoro.

Generatori di siti web

Invece un discorso più facile è con vari generatori, compositori, creatori di siti web online a basso prezzo. Quelli da 50-100 euro al mese che offrono soluzioni differenti ma che poi da qualche parte fanno acqua. È una soluzione migliore rispetto ad avere un sito web basato su Joomla 1.1 ( più che altro perché è bucabile con qualsiasi sqlinjection) ma che ad un certo punto della nostra esistenza non riesce ad essere effettivamente la soluzione. Immaginatevi di aver bisogno di una soluzione particolare dopo un anno di lavoro oppure un implementazione di qualche codice o servizio particolare. Ovvio che con una piattaforma non Vostra e se non ci sono 100-200-300 utenti che vogliono la stessa funzione, nessuno mai farà una cosa simile per Voi. E tu come azienda non hai neanche la possibilità di modificare, perché tanto è tutto blindato perché il CMS è nostro.

Quindi molte volte mancano gli strumenti per avere un sito web in più lingue, fare ecommerce magari in paesi emergenti (sapete quanto lavoro ho mandato via perché volevano vendere in Russia ma non potevo fare nulla sul CMS? 🙂 ) o integrare qualche strumento di fatturazione o social all’interno. No, non è fantascienza di fatto ancora molte volta manca il semplice login con social.

Credo che ad ogni modo siti web “generatori” hanno spinto tante PMI ad avere un primo sito web, anche a 100 euro per un anno ma intanto piano piano abbiamo una cultura digitale all ‘interno delle aziende italiane. Il che non mi sembra per nulla malvagio, considerando che abbiamo il sito web, dobbiamo fare Seo, ci servono i contenuti ecc ecc. Insomma, bisogna iniziare anche da qualche cosa a creare una cultura digitale.

Tu che ne pensi?

Redazione

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