Benedetto Motisi è un SEO e copywriter che nell’ultimo periodo ha incontri ravvicinati con i peggiori squadroni di black hat.
Infatti è in corso sul suo blog un esperimento che sa di suicidio annunciato, una scarica di link molto ambigui e di dubbia qualità, più avanti vedremo meglio quali saranno i risultati del suo interessante test e le conseguenze.
- domanda:
Quando hai scoperto di essere stato penalizzato la prima volta che reazione hai avuto? E sei riuscito a recuperare?
La reazione è stata molto composta. Tant’è che penso di essermi meritato l’inferno per “creativa composizione di esseri spirituali con animali della fattoria”.
Ad ogni modo, finora sono sempre riuscito a recuperare, tranne in due casi, che mi sono stati presentati già compromessi: un e-commerce di ricambi auto e uno di vini. Entrambi i casi penalizzazioni algoritmiche, e in entrambi i casi è stato necessario rifare il progetto su un nuovo dominio.
- domanda:
Fino ad oggi qual è stato l’aggiornamento di algoritmo di Google che ti ha messo più in difficoltà, e perché?
Direi Panda, pare paradossale ma sistemare onpage è più difficile da offpage: nel secondo caso la variabile è unica (il link) nel primo ne entrano in gioco molto di più.
- domanda:
Cosa ne pensi del black hat e del suo utilizzo nelle serp italiane? A te è successo molte volte di essere attaccato?
La faccio più grossa di quello che è in realtà non sia perché mi diverte spargere terrore. Scherzi a parte, ci sono settori dove ormai Google è molto reattivo e attività di SEO Negativa sono piuttosto inutili, specie se effettuate contro siti autorevoli.
Poi ci sono quei settori “borderline” dove invece il Lato Oscuro è la regola che neanche su Korriban. E lì succede di tutto, magari non quotidianamente ma un paio di volte al mese qualcosina di strano si muove.
Ma c’è caso e caso.
- domanda:
Quali sono i metodi più brevi ed efficaci per risolvere una penalizzazione dovuta ad un attacco black hat?
Prevenire è meglio che curare! (cit.) Avere tutto sotto controllo e aggiornato aiuta davvero tantissimo a evitare di incappare in penalizzazioni post-Link Building negativa almeno. Una volta individuata la “matrice” è possibile reagire.
IMHO il lassismo è alleato stretto di certe pratiche, così come anche una macchina poco performante.
- domanda:
Ci puoi dare una piccola anteprima del tuo intervento al Penalty Summit -resoconto annuale sulle Penalizzazioni di Google- del 27 Marzo a Bologna?
Parlerò di un caso studio di una penalizzazione in ambito finanziario risolta in tempi (secondo me) molto rapidi. Si è trattato di una penalizzazione manuale, quindi è stato anche piuttosto semplice interfacciarsi con uno degli “agenti” della grande G. 😀 !
- domanda
Un piccolo suggerimento per non sprofondare mai nella melma delle Penalizzazioni?
Innanzitutto evita di fare Link Building 😛 Saltando a pié pari le boutade, tenere traccia di ogni attività che si è svolta e – sempre tenendo conto che nella SEO non c’è mai rapporto 1 a 1 vista la vastità dei fattori in campo – agire sulle azioni considerate più “borderline”.
Se però sei già dentro le sabbie mobili, non ti agitare e studia una soluzione per uscirne ad hoc. Ogni penalizzazione è una storia a sé.
- domanda:
Quali risultati attesi ed inaspettati sta dando il tuo esperimento sul blog seojedi?
In primo luogo, SPAMMATEMI! In seconda battuta, non mi aspettavo una altalena molto forte (balzi di 3 pagine in avanti e indietro anche nel mese in cui non ho fatto alcuna azione, per prova) e un riscontro più rapido anche su key di lunga coda legate a “SEO” (tipo “seo freelance” che mi ha visto arrivare e sparire dalla prima pagina nel giro di un mese e via ancora la giostra..).
Non so come Google stia valutando la situazione, oh beh, io continuo a metterci il dito 😀
Grazie mille dell’occasione e ci si vede al Penalty Summit a Bologna per mangiar..ehr parlare di penalizzazioni. E poi comunque andiamo in osteria, vero?