Google contro la vendita di link

Google oltre al Panda 3.3 che è arrivato a quanto pare anche in Italia qualche giorno fa, continua a filtrare e dare sempre meno peso ai backlink tradizionali.

In questi giorni, almeno in Russia ho letto decine e decine di commenti da parte dei webmaster che si lamentavano per il fitro di Google sulla vendita di link.

E in questo modo il vostro sito web viene filtrato da Google.

La penalizzazione di Google

Si tratta di solito di un filtro automatico che ha penalizzato i siti web che vendevano i link ( per la maggior parte in footer, blogroll e posti simili magari anche nascosti tramite un div come “None” ecc ecc).

In questo filtro sono finiti siti web che usano tecniche spam di fare link building quindi profili creati da Xrummer, profili su forum ecc ecc, ma anche commenti dofollow da PR alti ( vedi 500 commenti su un articolo) oppure post su forum creati da un bot con testo che non ha un senso.

Molte volte chi si becca questo filtro, ha una ripetizione di anchor text molto frequente: per esempio, su 10.000 link, 9.000 sono con anchor text identica ed inserita senza un contesto.

In Russia (il mio mondo di riferimento in quanto madrelingua) ,ho visto dei buoni siti web che sono stati proprio filtrati per questo, e uscire da questa penalizzazione mi sembra molto ma molto difficile. Perché un conto è rimuovere 10 link da siti web che tu conosci e hai un contatto con il proprietario. Un altro conto è rimuovere un link di spam su blog lasciati li e non aggiornati da anni. Un bel problema no?

Ma la news di questo articolo non riguarda direttamente il Panda 3.3 ma sicuramente un intervento manuale di Google per filtrare tutta la rete di siti web che usava il servizio di BuildMyRank.com .

Si trattava di un servizio abbastanza usato, una specie di telaid per il mercato Italiano per far capire. La qualità era abbastanza alta, ma Google ha filtrato una buona parte di siti web che erano inseriti dentro il servizio. Per filtro intendo ban dall’indice di Google, quindi tutti i link sono diventati inutili.

Google contro i link a pagamento

Beh nulla contro, ma ci sono alcuni particolari che non mi sono chiari. Prima di tutto, si poteva trattare di un concorrente.

Inizio a spammare con il tuo URL su tutto il db di profili e siti web a forza di ripetere il tuo anchor text e tu ti prendi il filtro da Google per troppo spam. Investire qualche centinaio di euro in questo non c’è nessun problema per nicchie più ricercate e che rendono abbastanza. Tirare giù il concorrente che è in prima pagina di Google potrebbe valere molto se la nicchia non è molto grande.

Altra cosa, è che per siti internet come ecommerce, siti web b2b, aziendali e simili fare una link building naturale è quasi impossibile. Si andrà ad investire non so quanti soldi per creare almeno qualche link e articolo forse neanche a tema.

Da come la vedo io, Google fra qualche mese dovrebbe togliere questo filtro su questi siti di BuildMyRank.com.

E’ come con i domini co.zz e co.cc che erano stati filtrati circa 6 mesi fa ed ora sono di nuovo nel indice di Google.

Il motore di ricerca cerca di diminuire la vendita di link anche attraverso questo tipo di filtri, la paura per un progetto è grande e per 10-20 euro prendere un filtro che potrebbe durare per molto tempo non ha molto senso.

Redazione

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