Google ha lanciato un modulo ad hoc per i blog scraper, ovvero quei blog che in modo più o meno automatico “grattano”, copiano i contenuti originali di siti terzi.
Il Google Report Scraper è stato annunciato da Matt Cutts via Twitter invitando i proprio follower a segnalare quei siti scraper che fanno scendere giù il proprio sito in SERP, fra l’altro con la beffa di copiare i propri contenuti originali.
E per segnalarli, nello stesso tweet Cutts ha girato il link del Report Scraper Pages, ovvero dello strumento cui la grande G ha deciso di avvalersi per fare dei test.
Google Report Scraper: test o pezza?
Nonostante Google Panda colpisca sia i siti con contenuti di bassa qualità che i siti con contenuti duplicati, anche se quest’ultimi, se si vanno a guardare le SERP anglosassoni (per le quali ci sono le case histories raccolte in mesi di Panda); a volte sono riemersi persino con maggior prepotenza.
Una falla di Google Panda, aggiornamento tanto perfettibile (è giunto alla versione 2.4) oppure incapacità cronica da parte di Mountain View di non saper far distinguere al proprio algoritmo un contenuto copiato da uno originale?
Dalle parti di Google si vedono costretti a chiedere un aiuto per dei test da parte dell’utenza, con questo Report Scraper, che pare ricalcare le orme della Google Blacklist (ne parliamo sulla guida SEO Training gratis).
Sebbene quindi Google Panda si concentri con più successo sull’operato delle content farm, è innegabile (ed è stato più volte affermato) che il lancio dell’aggiornamento avviene tutt’ora in modo manuale.
Che questo ulteriore intervento dello Report Scraper, a sua volta manuale, sembri indicare dei limiti negli automatismi attuali dell’algoritmo è oggetto di discussione SEO che si allarga in fretta all’intera comunità degli addetti ai lavori.